Non sono bastate le 12 partite a cadenza classica a decretare il campione del mondo di scacchi: Anand ha dovuto ricorrere agli spareggi rapid, visto che lo sfidante Gelfan l’aveva inchiodato sul pari per tutta la durata del match.
Due sole partite vinte dal bianco, e tutte patte: non si può certo dire che la sfida sia stata avvincente: la paura di perdere l’ha fatta da padrone, e si sono viste delle patte che francamente non si possono spiegare (vedi l’ultima partita a cadenza classica).
Negli spareggi semilampo si è imposto Anand, che ha vinto la seconda partita con il bianco ed ha salvato miracolosamente la terza partita con il nero, dove Gelfand ha avuto praticamente due rigori per riportare la situazione in parità, e li ha falliti entrambi. A cosa mi riferisco? Lo sfidante alla 26° mossa invece di giocare 26. Tb8 poteva guadagnare un pezzo con 26. Cxe4 fxe4 27. dxe5, in quanto l’alfiere in b8 rimane in presa e non è difendibile senza perdere ulteriore materiale. Nel finale poi l’ha combinata ancora più grossa: invece di 61. Th7 che riporta il nero in partita, poteva giocare 61. Rg3, costringendo il nero in una specie di zugzwang: se avvicina il re con 61. Rd6 vince la sequenza con h7 e poi: su Re6 vince Te8+ e quindi h8=D, mentre su Re7 vince Ta7 e quindi h8=D, in quanto il pedone in h7 non si può prendere per l’infilata in settima traversa.
Qui di seguito tutte e quattro le partite degli spareggi rapid
