Nettuno Scacchi

Associazione Dilettantistica Scacchi Nettuno – Gardolo (TN)

Iniziamo una serie di post che riguardano Gli Scacchi e La Scuola.

Oggi vogliamo rispondere alla domanda “Perché gli Scacchi a Scuola?”. In seguito procederemo analizzando il come approcciare gli scacchi in ambito scolastico e passeremo a proporre, raccogliere ed ordinare del materiale che possa servire agli insegnanti nel loro lavoro quotidiano.
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Perché gli Scacchi a Scuola?


Lo dice il Parlamento Europeo che il 19 marzo 2012 ha adottato una dichiarazione (Written Declaration 50/2011) che impegna i paesi membri a promuovere e incentivare lo studio degli scacchi in tutte le scuole.
Parlamento EuropeoIl gioco degli scacchi è accessibile ai ragazzi di ogni gruppo sociale… indipendentemente dall’età dei ragazzi, il gioco degli scacchi può migliorarne la concentrazione, la pazienza e la perseveranza e può svilupparne il senso di creatività, l’intuito e la memoria oltre alle capacità analitiche e decisionali
Gli scacchi sviluppano anche determinazione, motivazione e spirito sportivo.

Tale dichiarazione ha portato ad una interrogazione parlamentare depositata il 20 novembre 2013 da parte dell’on. Carrescia.
dichiarazione Parlamento Europeo
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Esperienze in ambito scolastico


Esistono molte esperienze in ambito scolastico anche in Trentino. La nostra Associazione da anni segue corsi presso l’IC Trento 7 e presso l’Istituto Salesiano Maria Ausiliatrice di Trento.
Riguardo alla positiva influenza del gioco degli scacchi sull’apprendimento della matematica segnaliamo le ricerche:
“Giocare a scacchi aiuta a imparare la matematica? Evidenze da una sperimentazione controllata” di Gianluca Argentin, Università di Milano Bicocca, Barbara Romano, Univ. di Genova e Univ. of Pennsylvania, Alberto Martini, Università del Piemonte Orientale
IL GIOCO DEGLI SCACCHI NELL’APPRENDIMENTO DELLE ABILITA’ VISUO-SPAZIALI: UN INTERVENTO SPERIMENTALE NELLA SCUOLA PRIMARIA.” Quaderni di Ricerca in Didattica (Matematica)” n.22, 2012 G.R.I.M. (Department of Mathematics, University of Palermo, Italy). Jessica La Russa (Insegnante di scuola primaria a Palermo) – Mario Ferro (Studente presso il Dottorato in Storia e Didattica delle Matematiche, della Fisica e della Chimica di Palermo).

Gli Obiettivi sono gli effetti collaterali


Quando uno scacchista si avvicina al mondo scolastico deve capire quali sono i motivi per cui la Scuola introduce gli scacchi come disciplina… motivi che sono lontani anni luce dai motivi per cui in genere lui si è avvicinato al gioco.
La scuola si pone obiettivi didattici ma soprattutto pedagogici che potremmo dire sono degli effetti collaterali nell’attività scacchistica:
– sviluppare la logica e le capacità di problem solving
– le capacità di concentrazione e di attenzione prolungata Il tempo di riflessione tra l’analisi e la risposta contribuisce a correggere eventuali comportamenti impulsivi
– la capacità di organizzare e pianificare un problema. Il gioco presenta situazioni che stimolano il bisogno di raccogliere dati precisi e accurati, insieme all’esigenza di selezionarli e confrontarli in rapporto a diversi punti di vista.
– le modalità di pensiero organizzato, coordinato attraverso il processo di comparazione e Integrazione delle informazioni.
– le capacità di orientamento spaziale. La funzione tempo-spazio è fondamentale in ogni relazione di tipo causale e nell’elaborazione di concetti di trasformazione.
– le capacità inferenziali. “Se io… il seguito sarebbe…”; II pensiero inferenziale ci aiuta a moltiplicare le informazioni che ricaviamo dall’ambiente.
– la capacità di adottare una strategia al fine di risolvere un problema. Il gioco attiva comportamenti secondo un asse temporale in cui differendo l’attesa si fissano tappe intermedie in vista di un obiettivo finale
– Accettare e rispettare le regole
– Rispettare l’avversario e spiegare nell’analisi della partita il proprio punto di vista mettendo in evidenza gli errori propri ed altrui
– Sviluppare abilità di riflessione critica di interpretazione del contesto.
– Sviluppare competenze di presa di decisione

E’ importante dunque capire che l’obiettivo della scuola non è scoprire campioni… né mettere in luce e valorizzare possibili giovani promesse da avvicinare ai circoli, né creare squadre per partecipare ai Campionati Studenteschi.
Ciò che interessa la Scuola sono gli effetti collaterali e questi hanno importanti ricadute su tutti i ragazzi, futuri campioni o meno…
L’introduzione di una selezione finale volta a formare la squadra dei migliori in realtà inserisce fattori che vanno gestiti con molta attenzione perché possono attenuare se non annullare completamente gli effetti collaterali positivi elencati sopra.

Ed allora quando si entra in classe si entra in punta di piedi