Spendi 65 euro per iscriverti a un torneo e alla fine dopo 9 turni tiratissimi ne vinci 50. Se fosse la frontiera di un nuovo business non attirerebbe alcuna azienda dato che la prospettiva più probabile è quella di finire in perdita. Sarà l’effetto della crisi economica? Che succede? Son finiti i soldi anche nel peraltro mai fulgido eldorado di Caissa? O forse ormai mancano anche i giocatori dato che, ogni anno che passa, complice anche i montepremi sempre più risicati, in quelli che erano gli appuntamenti più promettenti della stagione estiva ci sono sempre meno concorrenti. Ma chissà, probabilmente ciò è dovuto all’inflazione di tornei cui si sta assistendo da qualche tempo. Resta il fatto che in questo 2016 in termini di partecipanti Bratto ha avuto la meglio su Porto San Giorgio: montagna batte mare 1-0. Per noi montanari Trentini appare quasi consolante.
Tutto giusto quello che dici, caro Giovanni; lasciami aggiungere un pensiero mio: avresti anche potuto non vincere i 50 euro!
Ti rifarai col sociale del Nettuno.Ciao.
Italo
Verissimo, anche se sarebbe stata una beffa troppo grande quella di tornare a casa a mani vuote dopo un torneo giocato sempre nel gruppo di testa fino ad arrivare all’ultimo turno per giocarsi la vittoria della manifestazione contro il primo in classifica. La morale della favola è: chi ha già perso da termpo la passione per il gioco, di fronte a premi ridicoli smette ovviamente di giocare.
Concordo con te Giovanni; a parziale giustificazione il torneo era in contemporanea con l’europeo giovanile, che avrà sicuramente tolto qualche giovane rampante (es.anche il nostro Seresin era lì). Comunque ti ho seguito ed ho sperato fino all’ultimo. Complimenti ugualmente, ciao, Claudio
Se pensi che nel 98 o 99 quando partecipai al P.s.g.al torneo promozione spesi all’epoca 100,000 lire di iscrizione e vinsi proprio 100,000 lire pur arrivando tra l’ottavo e decimo posto!! Soltanto che all’epoca gli iscritti in totale fra torneo A torneo B e promozione erano all’incirca 250 persone!!! Mi ricordo che il palazzetto dove si svolgeva il torneo straboccava di persone, una marea di scacchiere.
Ciao a voi, ovviamente Giovanni ha ragione: anni, anni fa si presumeva fino a 250/300/400 giocatori in questi tornei “storici” come Porto San Giorgio, Bratto o pochi altri. Le realtà sono altri: tanti, tantissimi, (troppi?) tornei a tempo corto di 3, 4 o 5 giorni con sempre meno partecipanti. Cosa si può fare?
Come giocatore: scegliere quale torneo fare
Come organizzatore: scegliere cosa fare per distinguersi dalla concorrenza.
Riguarda i montepremi: senza lo sponsor potente ovviamente gli organizzatori devono calcolare con meno partecipanti e cosi con meno incasso e cosi possono permettersi meno montepremio. Un giro logico, purtroppo.
Ciao a tutti. Concordo con tutti voi su ciò che avete scritto. In aggiunta penso che Scacchi Randagi abbiano dato una bella mazzata al numero di partecipanti ai tornei. Questa offerta del tiorganizzotuttoio così ci guadagno non ha nientein comune con la passione che animava i circoli che organizzavano direttamente le varie manifestazioni. Sostituisci la passione con il profitto e rimane solo freddezza.